Chi sono
Ciao! Benvenuta/o nel mio spazio virtuale. Se sei qui è perchè vuoi sapere qualcosa di più su di me... Ecco qua, mi presento: mi chiamo Sara, classe 1983. Da bambina avevo un sogno: diventare stilista. Nella mia famiglia nessuno fa un lavoro creativo, ma io sentivo di dover seguire la mia strada. Mia madre dice che ho iniziato prima a disegnare che a camminare. Così a 19 anni mi sono trasferita dalla Puglia in Toscana; ho lasciato la mia famiglia e sono andata a studiare Fashion Design a Firenze.
Mi sono laureata 3 anni dopo col massimo dei voti. Bello, eh? Sembra una storia a lieto fine: il sogno di bambina che si realizza. Invece era solo l'inizio e dopo l'università è stata durissima.
Gli inizi
La crisi economica era appena incominciata, c'erano pochi posti di lavoro e troppi aspiranti stilisti, così le pile di curriculum che spedivo venivano automaticamente cestinate. Dopo un anno dalla laurea e alcuni mesi di lavoro in fabbrica come operaia, sono riuscita a farmi prendere in considerazione da un'azienda di Prato. Era il mio primo lavoro come stilista!
Durante quei quattro anni ho imparato moltissimo, praticamente tutto: del mondo della moda, di come si progetta un capo, di come si gestisce una collezione, dall'idea fino alla sua realizzazione e al set fotografico; ho imparato tutto riguardo alle cuciture, ai tessuti e alle tecniche di stampa.
Durante quei quattro anni ho imparato moltissimo, praticamente tutto: del mondo della moda, di come si progetta un capo, di come si gestisce una collezione, dall'idea fino alla sua realizzazione e al set fotografico; ho imparato tutto riguardo alle cuciture, ai tessuti e alle tecniche di stampa.
...Anche questo sembra un lieto fine, e invece no. Sono stata licenziata.

La crisi (e la rinascita)
Trovare un nuovo lavoro era sempre più dura, così nel 2012 ho aperto la partita IVA per cercare di sfruttare le piccole collaborazioni come stilista freelance. Ma non ha funzionato.
Nel 2014, dopo una crisi lavorativa che era diventata anche una crisi personale, ho iniziato a usare tutto quel tempo libero per cucirmi dei vestiti. Un top, poi un abitino. Da social addicted quale ero, pubblicavo quello che facevo su Facebook e su Instagram.
E, con mia grande sorpresa, qualcuno cominciò a interessarsi. Qualcuno mi chiese "Quanto costa?".
L'idea è nata lì, in quel momento.
Il brand
Avevo già fatto diversi tentativi di presentare i miei prodotti ai negozi, ma purtroppo non erano andati a buon fine. Così decisi di sfruttare quell'interesse che avevo suscitato sui social e di vendere le mie creazioni online, direttamente da chi le produce alle clienti.
Nel 2014 nasce quindi Sara Gambarelli Handmade in Italy. Ho cominciato vendendo su Etsy e lavorando in casa, poi ho messo su un piccolo laboratorio e ho iniziato piano piano a costruire una piccola impresa individuale.
...Ed eccomi qua! Oggi quel piccolo lavoretto per arrotondare è diventato il mio lavoro, ho spedito i miei prodotti in quattro continenti, dall'Iran alle Hawaii, dalla Finlandia all'Australia, e ho creato uno shop online tutto mio e una community di clienti che si è appassionata e sostiene il mio sogno, e con cui ogni giorno condivido gioie e dolori della vita di piccola imprenditrice in Italia, raccontando il mio lavoro attraverso Instagram e la mia pagina Facebook.
Nel 2014 nasce quindi Sara Gambarelli Handmade in Italy. Ho cominciato vendendo su Etsy e lavorando in casa, poi ho messo su un piccolo laboratorio e ho iniziato piano piano a costruire una piccola impresa individuale.
...Ed eccomi qua! Oggi quel piccolo lavoretto per arrotondare è diventato il mio lavoro, ho spedito i miei prodotti in quattro continenti, dall'Iran alle Hawaii, dalla Finlandia all'Australia, e ho creato uno shop online tutto mio e una community di clienti che si è appassionata e sostiene il mio sogno, e con cui ogni giorno condivido gioie e dolori della vita di piccola imprenditrice in Italia, raccontando il mio lavoro attraverso Instagram e la mia pagina Facebook.
